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Prednisolone ad uso Veterinario

PREDNISOLONE ad uso Veterinario


Classe terapeutica:

ormone adrenocorticosteroide

Può essere prescritto dai veterinari per:

anti-infiammatorio

Specie:

cani, gatti, cavalli, bovini, suini, lama, conigli, cavie, cincillà, criceti, gerbilli, ratti, topi, furetti, rettili e uccelli

Esistono prodotti registrati con questo principio attivo.


Il prednisolone è un corticosteroide sintetico che agisce su ogni sistema del corpo e la cui potenza anti-infiammatoria è quattro volte superiore a quella dell’idrocortisone.

I corticosteroidi sono importanti nel normale metabolismo proteico, dei carboidrati e dei grassi, e per il loro ruolo nel controllo dell'infiammazione; inoltre, hanno entrambi effetti benefici positivi e un potenziale definito per causare effetti collaterali negativi.

Prednisolone viene usato in medicina veterinaria, sia per piccoli che per grandi animali, e può essere somministrato per iniezione, per via orale, oftalmica o topica; in quest’ultimi possono essere inclusi altri principi attivi come antibiotici, antimicotici o acaricidi.

Meccanismo d’azione

I glucocorticoidi somministrati ai mammiferi hanno effetto su ogni tipo di cellula o sistema.

  • Sistema cardiovascolare: i glucocorticoidi possono ridurre la permeabilità capillare e migliorare la vasocostrizione. In seguito alla loro somministrazione si possono avere degli effetti inotropi positivi clinicamente insignificanti. L’amento della pressione sanguigna può derivare sia dalle proprietà vaso-costrittive del farmaco che da una aumentata produzione del volume sanguigno.
  • Cellule: i glucocorticoidi inibiscono la proliferazione dei fibroblasti, la risposta dei macrofagi al fattore che inibisce la migrazione, la sensibilizzazione dei linfociti e la risposta cellulare ai mediatori dell’infiammazione; inoltre, stabilizzano le membrane lisosomali.
  • Sistema nervoso centrale/sistema nervoso autonomo: i glucocorticoidi possono alterare l’umore ed il comportamento, diminuire la risposta ai pirogeni, stimolare l’appetito e mantenere il ritmo alfa. I glucocorticoidi sono, inoltre, necessari per la normale sensibilità del recettore adrenergico.
  • Sistema endocrino: quando gli animali non sono stressati, i glucocorticoidi possono sopprimere il rilascio dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH) dall’ipofisi anteriore, riducendo o impedendo in tal modoil rilascio dei corticosteroidi endogeni. I fattori causanti stress, come le malattie renali, epatiche o il diabete, potrebbero annullare gli aspetti di soppressione degli steroidi esogeni somministrati. Quando i gluocococorticoidi sono somministrati alle dosi farmacologiche può essere che vanga ridotto il rilascio dell’ormone tireostimolante (TSH), dell’ormone follicolo stimolante (FSH), della prolattina e dell’ormone luteinizzante (LH). Può essere inoltre ridotta la conversione della tiroxina (T4) in triiodotironina (T3), mentre i livelli plasmatici di ormone paratiroideo possono aumentare. I glucocorticoidi possono inibire la funzione degli osteoblasti. L’attività della vasopressina (ADH) a livello dei tubuli renali si riduce e può comparire la diuresi. La somministrazione di glucocorticoidi inibisce sia l’associazione dell’insulina ai propri recettori che gli effetti post-recettori dell’insulina.
  • Sistema ematopoietico: i glucocorticoidi possono aumentare il numero delle piastrine, dei neutrofili e dei globuli rossi in circolazione, ma non permettono l’aggregazione delle piastrine. Diminuita la quantità di linfociti (periferici), monociti ed eosinofili sono considerati come glucocorticoidi che possono sequestrare tali cellule a livello dei polmoni e della milza, inducendo a ridurne il rilascio dal midollo osseo. In questo modo la rimozione dei globuli rossi vecchi diminuisce. I glucocorticoidi possono inoltre causare l'involuzione dei tessuti linfoidi.
  • Tratto gastrointestinale e sistema epatico: la somministrazione di glucocorticoidi può indurre alla produzione di secrezioni di acidi gastrici, pepsina e tripsina. In questo modo si avrà un’alterazione della struttura della mucina ed una diminuzione della proliferazione delle cellule mucose. Diminuisce l’assorbimento dei Sali di ferro e del calcio, mentre aumenta l’assorbimento dei grassi.
  • I cambiamenti a livello epatico possono includere un accumula di depositi di grasso e glicogeno negli epatociti e l’aumento nel siero dei livelli di alanina aminotransferasi (ALT) e gamma-glutamil transpeptidasi (GGT); si possono evidenziare livelli di fosfatasi alcalina rilevanti. I glucocorticoidi possono rallentare l’aumento del tempo di ritenzione della bromosulfoftaleina (BSP).
  • Sistema immunitario (vedere Cellule e Sistema ematopoietico): i glucocorticoidi possono ridurre i livelli dei linfociti T in circolazione, inibire le linfocine e la migrazione dei neutrofici, macrofagi e monociti. Riducono la produzione di interferone ed inibiscono la fagocitosi, la chemiotassi, l’elaborazione degli antigeni e diminuiscono l’uccisione intracellulare. Le risposte immunitarie non specifiche sono maggiormente influenzate dai glucocorticoidi, rispetto all’immunità specifica acquisita. I glucocorticoidi possono mascherare i segni clinici dell'infezione. Le cellule ad albero diminuiscono e viene soppressa la sintesi dell’istamina.
  • Molti degli effetti descritti avvengono solo a dosi elevate o molto elevate; inoltre, la risposta del corpo a tali dosi può variare da specie a specie.
  • Effetti metabolici: i glucocorticoidi stimolano la gluconeogenesi e la lipogenesi aumenta in aree specifiche del corpo, come per esempio sull’addome, e il tessuto adiposo si può redistribuire lontano dalle estremità al tronco. Gli acidi grassi sono mobilizzati nei tessuti e la loro ossidazione tende ad aumentare. Nel plasma di possono anche avere aumenti dei livelli di trigliceridi, colesterolo e glicerolo; le proteine vengono mobilizzate dalla maggior parte delle aree del corpo, e non nel il fegato.
  • Muscoloscheletrico: l’assunzione di glucocorticoidi può indurre a stanchezza muscolare, la quale però può anche essere causata dalla mancata assunzione, a atrofia e osteoporosi. La crescita delle ossa può essere inibita a causa dell’inibizione dell’ormone della crescita e della somatomedina, l’aumento della produzione del calcio e l’inibizione dell’attivazione della vitamina D. Il riassorbimento dell’osso può migliorare, ma viene anche inibita la crescita della fibrocartilagine.
  • Oftalmico: un uso prolungato di corticosteroidi, sia somministrati per via sistemica che topica nell’occhio, possono aumentare la pressione dell’occhio, glaucoma, cataratte ed esoftalmo.
  • Tratto riproduttivo, gravidanza e allattamento: i glucocorticoidi sono probabilmente necessari per il normale sviluppo fetale e possono essere richiesti per un'adeguata produzione di tensioattivi, mielina, retina, pancreas e sviluppo delle mammelle. Un dosaggio eccessivo somministrato all’inizio della gravidanza può però causare effetti teratogeni. Se la somministrazione di steroidi esogeni a cavalli e ruminanti viene effettuata nelle ultime fasi della gravidanza si può avere l’induzione al parto. I glucocorticoidi che non si legano alle proteine plasmatiche possono essere ritrovate nel latte materno; inoltre, una somministrazione prolungata o un elevato dosaggio di glucocorticoidi alla madre può inibire la crescita dei cuccioli appena nati.
  • Renale, Fluido ed Elettroliti: i glucocorticoidi possono aumentare l’escrezione di calci e potassio ed il riassorbimento di sodio e di cloruro ed il volume del fluido extracellulare. Raramente si possono verificare casi di ipocalemia e/o ipocalcemia; si possono anche verificare eventi di diuresi.
  • Pelle: durante la terapia con glucocorticoidi si può osservare una degradazione del tessuto dermico e anche dell’atrofia cutanea. Possono anche verificarsi casi di alopecia, a causa della dilatazione dei follicoli dei capelli.

VETERINARIA

Cani e Gatti

Il prednisolone viene usato ad elevati dosi ed in maniera sistematica nei casi di reazioni anafilattiche, traumi alla spina dorsale, endotossiemia o shock settico. Il farmaco è usato nel cane e nel gatto anche per la gestione ed il trattamento di malattie che colpiscono ogni sistema, come il sistema gastrointestinale, renale, respiratorio, epatico, surrenale/endocrino, sistema nervoso centrale, ematopoietico, dermatologico, muscoloscheletrico, alcune malattie autoimmuni, alcuni disordini riproduttivi, alcune tossicosi e certe condizioni neoplastiche.

Nei gatti è preferibile l’utilizzo di prednisolone sistemico, dato che non si è del tutto sicuri che i gatti siano in grado di convertire prednisone in prednisolone.

Cavalli

La somministrazione in maniera sistematica di prednisolone nel cavallo serve per diminuire le risposte infiammatorie ed immunitarie. L’utilizzo di dosi elevate è consentito in casi di emergenza come reazioni anafilattiche, traumi al midollo spinale o shock, mentre la somministrazioni di dosaggi più bassi sono utilizzati per il trattamento di reazioni allergiche come la malattia polmonare ostruttiva cronica del cavallo, orticaria, prurito, malattie infiammatorie e per la gestione ed il trattamento dell’anemia emolitica immunomediata e la trombocitopenia.

Per l’utilizzo intra-articolare è preferibile l’utilizzo di corticosteroidi.

Nel cavallo deve essere usato il prednisolone, dato che questi animali non assorbono il prednisone.

Farmacocinetica

L'emivita plasmatica non è significativa da un punto di vista terapeutico nella valutazione dei corticosteroidi sistemici, ma il prednisolone e prednisone sono corticosteroidi intermedi con una emivita biologica di 12-36 ore.

Prednisone viene convertito dal fegato a prednisolone.

Effetti collaterali

Gli adrenocorticosteroidi hanno effetti su ogni sistema corporeo e gli effetti collaterali da parte dei corticosteroidi sono dovuti alla dose e alla durata del trattamento. Un uso prolungato del farmaco può indurre poliuria, polidipsia e la perdita muscolare.

Precauzioni

L’uso cronico o inappropriato dei corticosteroidi, incluso il prednisolone, può causare cambiamenti ormonali e metabolici, che possono mettere a rischio la vita del paziente, in particolare la malattia di Cushing iatrogenica o la malattia di Addison. L’utilizzo di corticosteroidi dovrebbe essere evitato in animali che presentano infezioni fungine sistemiche.

Gli effetti collaterali più comuni si verificano, in genere, in seguito alla somministrazione di corticosteroidi per lunghi periodi di tempo, soprattutto se le dosi sono elevate; le terapie a lungo termine è meglio che vengano evitate.

Il prednisolone è un corticosteroide ad azione breve; è preferibile una terapia a giorni alterni con una preparazione ad azione breve. Ad animali che sono stati sottoposti ad una terapia a lungo termine, non è consigliabile terminare la terapia in maniera drastica, ma si raccomanda di diminuire la dose e prolungare l’intervallo tra le dosi. A causa del fatto che i corticosteroidi sopprimono la risposta immunitaria, gli animali sottoposti a corticosteroidi sistemici possono essere parecchio sensibili alle infezioni batteriche e/o virali. Inoltre, i corticosteroidi sistemici possono mascherare segni di infezioni, come un innalzamento della temperatura.

I corticosteroidi possono causare o peggiorare le ulcere gastriche.

Si dovrebbe evitare o limitare l’utilizzo dei corticosteroidi negli esemplari giovani, sia a causa della soppressione immunitaria che per il rischio di ulcere gastrointestinali, in questi individui.

Alcune tipologie di corticosteroidi potrebbero causare delle laminiti nei cavalli e nei pony, anche se non sono stati evidenziati casi in seguito alla somministrazione del prednisolone (le razze pony e i cavalli con una disfunzione pars ipofisaria intermedia o sindrome metabolica possono essere più suscettibili a sviluppare le laminiti).

A meno che i benefici non superino i rischi, si dovrebbe evitare di somministrare i corticosteroidi ad animali in gravidanza o in lattazione; se somministrati ad elevate dosi nelle fasi iniziali della gestazione si possono avere effetti teratogeni. Inoltre, tali farmaci possono essere ritrovati nel latte materno.  

Animali con insufficienza epatica dovrebbero ricevere il prednisolone anziché prednisone.

Interazioni con altri farmaci

  • Amfotericina B o diuretici (es. furosemide): quando questi farmaci vengono somministrati con i corticosteroidi si può verificare un rischio di sbilanciamento di elettroliti, causato dalla perdita di calcio e potassio. Se nello stesso individuo viene somministrata della Digitalis, il rischio tossicità di Digitalis può aumentare con l’esaurimento del potassio.
  • Insulina: l’utilizzo di corticosteroidi può aumentare il fabbisogno dell’insulina, a causa del fatto che stimola la gluconeogenesi.
  • Vaccinazioni: se i corticosteroidi sono somministrati contemporaneamente alla vaccinazione la risposta immunitaria potrebbe essere ridotta. Inoltre, non dovrebbero essere somministrati vaccini per virus vivi modificati ad animali che sono sottoposti a dosi di corticosteroidi immunosoppressive.
  • Fluidi contenenti calcio: i corticosteroidi non dovrebbero essere somministrati per via endovenosa con tali fluidi.
  • Farmaci che possono causare ulcere: il rischio di ulcere gastrointestinali potrebbe aumentare se corticosteroidi e altri farmaci cause di ulcere vengono utilizzati in contemporanea.

Overdose

Possono essere presenti problemi associati alla somministrazione a lungo termine del prednisolone, e si riferiscono alla soppressione della normale funzionalità surrenale, alla malattia di Cushing iatrogena e alla crisi metabolica dovuta ad una brusca sospensione del farmaco.

Dosaggi

Cani

Come trattamento aggiuntivo per le neoplasie:

Per ulteriori informazioni sull'uso di prednisone o prednisolone come parte dei protocolli di chemioterapia, fare riferimento ad altri protocolli, tra i quali Withrow and MacEwen’s Small Animal Clinical Oncology, 4th Ed., Canine and Feline Geriatric Oncology, Small Animal Internal Medicine, 3rd Edition, Textbook of Veterinary Internal Medicine: Diseases of the Dog and Cat 6th Edition, The 5-Minute Veterinary Consult Canine & Feline, 3rd Ed.

  • Tumore al cervello (terapia palliativa):

    ▫ 0,5-1 mg/kg di prednisone una volta al giorno per via orale, fino alla somministrazione a giorni alterni 

    ▫ 0,5-1 mg/kg di prednisone due volte al giorno per molti giorni per via orale, quindi diminuire il dosaggio nella settimana o nel mese successivo, dipendente dalle esigenze del paziente

  • Come terapia aggiuntiva per linfomi canini:

    ▫ protocollo COAP (ciclofosfamide, vincristina, citosina arabinoside, prednisone):

    50 mg/m2 di prednisone ogni giorno per via orale per una settimana, poi 25 mg/m2 un giorno sì ed uno no

    ▫ protocollo COP (no citosina arabinoside)

    25 mg/m2 di prednisone un giorno sì ed uno no, per via orale  

    ▫ CHOP (doxorubicina invece della citosina arabinoside):

    25 mg/m2 di prednisone un giorno sì ed uno no, per via orale

  • Come terapia aggiuntiva per il mieloma multiplo:

    0,5 mg/kg di prednisone una volta al giorno per via orale. L’utilizzo con melfalan: 0,1 mg/kg una volta al giorno per 10 giorni per via orale, poi 0,05 mg/kg una volta al giorno per via orale oppure con ciclofosfamide: 1 mg/kg una volta al giorno per via orale (se si sviluppa resistenza al melfalan)

  • Per macroglobulinemia:

    0,5 mg/kg di prednisone una volta al giorno per via orale. Utilizzato con clorambucile: 0,2 mg/kg una volta al giorno per 10 giorni per via orale, poi 0,1 mg/kg una volta al giorno per via orale oppure con ciclofosfamide: 1 mg/kg una volta al giorno per via orale (se si sviluppa resistenza al clorambucile)

Come trattamento aggiuntivo a disturbi respiratori:

  • Bronchiti croniche:

    0,5-1 mg/kg di prednisone una volta al giorno e poi un giorno sì ed uno no, per via orale

  • Bronchiti allergiche:

    ▫ 2-4 mg/kg di prednisolone sodio succinato per via endovenosa (non somministrare rapidamente) o intramuscolare

    ▫ 0,5-1,5 mg/kg/die di prednisone per via orale, per pazienti cronicamente sintomatici

  • Come terapia aggiuntiva del collasso della trachea:

    Inizialmente 0,25-0,5 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 7-10 giorni, per via orale

    Prednisone: 0,5 mg/kg una o due volte al giorno per via orale. Sospendere se non ci sono miglioramenti in una settimana. In tale condizione i corticosteroidi devono essere usati con cautela e raramente fa la differenza in risultati in una terapia a lungo termine

  • Per bronchiti allergiche (eosinofiliche) o pneumoniti:

    1-2 mg/kg/die di prednisone diviso da due a tre volte al giorno. Ogni 7-10 giorni diminuire la dose totale di steroidi a un quarto o della metà finché i segni clinici rimangono controllati. Dopo 3-4 settimane, somministrare un giorno sì ed uno no oppure ogni 3 giorni

  • Come terapia aggiuntiva per ipersensibilità polmonare parassitaria:

    1-2 mg/kg di prednisolone diviso in 2-3 dosi, per via orale, per sopprimere l'infiammazione prima dell'eliminazione dei parassiti

Come terapia aggiuntiva nei disturbi al fegato:

poiché il prednisone richiede, a livello del fegato, la conversione nel composto attivo prednisolone, alcuni medici credono che ai pazienti con problemi epatici debba essere somministrato solo il prednisolone.

  • Per colangiti:

    1-2 mg/kg di prednisolone una volta al giorno per almeno un mese, poi somministrare un giorno sì ed uno no per altri 2-3 mesi e considerare la sospensione del farmaco, monitorando i segni clinici di una eventuale ricaduta.

  • Per enteriti linfocitiche-plasmocitarie o autoimmuni croniche:

    2,2 mg/kg una volta al giorno per via orale per diverse settimane e poi 1,1 mg/kg un giorno sì ed uno no. Se il cane non tollera o fallisce la terapia con il prednisone, si potrebbe aggiungere azatioprina

  • Epatopatia indotta dal rame:

    0,5-1 mg/kg di prednisolone divisa due volte al giorno per via orale; utilizzare nelle fasi acute. Deve essere fatto in concomitanza con una terapia chelante e una dieta povera di rame.

Come terapia aggiuntiva per disordini del tratto gastrointestinale:

  • Per coliti eosinofile:

    1-2 mg/kg di prednisolone per 7-10 giorni per via orale. Gradualmente diminuire la dose oltre a seguire per 3-4 settimane un dosaggio minimo che controllerà i segni clinici. Altri casi necessiteranno di una terapia aggiuntiva a giorni alterni per altre 3-4 settimane

  • Per enteriti eosinofile:

    ▫ 1-3 mg/kg di prednisolone una volta al giorno, per via orale; gradualmente diminuito fino ad un giorno sì ed uno no per il mantenimento. Si può utilizzare la soluzione iniettabile se il cane vomita o ha un grave malassorbimento. La terapia potrebbe essere necessaria per settimane o mesi. Non somministrare prima che i siti di biopsia intestinale siano guariti, solitamente 7-10 giorni

    ▫ 0,5 mg/kg di prednisone inizialmente una volta al giorno per via orale; ridurre gradualmente fino ad avere una terapia a giorni alterni

    ▫ 0,5-1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 5-7 giorni, poi diminuire a 0,5 mg/kg/die per 5-7 giorni. Diminuire la dose per una terapia a giorni alterni come dettato dalle condizioni. È spesso necessaria una terapia aggiuntiva di 3-4 settimane; possono verificarsi ricadute

  • Per coliti eosinofile quando le infezioni alimentari e parassitarie sono state eliminate o quando un'altra terapia appropriata non ha avuto successo:

    0,5-1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno; diminuire la dose gradualmente alla dose minima efficace nell’arco di 3-4 settimane

  • Per enterite linfocitico-plasmocitaria:

    2,2 mg/kg di prednisolone divisa due volte al giorno per 5-10 giorni per via orale, poi 1,1 mg/kg/die per 5-10 giorni. Poi diminuire riducendo il dosaggio degli steroidi della metà ogni 10-14 giorni, prima di un dosaggio a giorni alterni o del ritorno dei sintomi

  • Come terapia aggiuntivadi gastriti croniche superficiali (se nella biopsia sono evidenziate una predominanza di infiltrazionecellule plasmatiche e di linfociti):

    0,5-1 mg di prednisone inizialmente diviso due volte al giorno e ridotto per un periodo di 3 mesi al più basso dosaggio efficace giornaliero

  • Per coliti ulcerose:

    in alcuni pazienti può peggiorare le condizioni di salute e deve essere utilizzato solo nel caso in cui non abbia funzionato la terapia con sulfasalazina. Usare con cautela.

    1-2 mg/kg/die di prednisolone per 5-7 giorni per via orale; poi 0,5 mg/kg/die per 5-7 giorni; poi 0,25-0,5 mg/kg un giorno sì ed uno no per via orale per 10-14 giorni.

    Continuare con sulfasalazina durante la terapia steroidea. Se non si evidenziano miglioramenti nei primi 7 giorni di terapia, gli steroidi devono essere diminuiti e sospesi il più rapidamente possibile.

  • Per intolleranze o allergie alimentari:

    0,5 mg/kg di prednisone una volta al giorno per via orale; diminuire la dose settimanalmente se la risposta clinica lo detta. Sospendere il farmaco quando i segni clinici della malattia retrocedono

  • Come terapia aggiuntiva di endotossiemia secondaria e dilatazione e torsione gastrica:

    ▫ 11 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa

    ▫ 10 mg/kg di prednisolone sodio succinato

  • Per gastriti eosinofile:

    0,5 mg/kg di prednisone una volta al giorno per settimane; diminuzione graduale a 0,12 mg/kg un giorno sì ed uno no, per via orale  

  • Come terapia aggiuntiva di linfangectasia intestinale:

    2-3 mg/kg/die di prednisolone; una volta raggiunta la remissione dei sintomi, è possibile applicare il dosaggio di mantenimento. Non tutti i casi rispondono alla terapia

  • Come terapia aggiuntiva di enteropatia refrattaria grano-sensibile nel Setter irlandese:

    0,5 mg/kg di prednisolone ogni 12 ore per un mese, in seguito iniziare un programma di riduzione della dose da somministrare

  • Per i cani che rispondono poco alle terapie convenzionali (sostituzione enzimatica, modificazione dietetica, integrazione della vitamina e antibiotici) per insufficienza pancreatica esocrina:

    1-2 mg/kg di predniso(lo)ne ogni 12 ore per 7-14 giorni

Per malattie renali:

  • Come trattamento aggiuntivo di crisi iposurrenalica:

    4-20 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa oltre 2-4, preferibilmente dopo la risposta del test ACTH. Una soluzione salina normale per via endovenosa è solitamente una terapia sufficiente durante la prima ora fino al completamento del test di risposta ACTH. La somministrazione di prednisolone sodio succinato può essere ripetuta dopo 2-6 ore o può essere aggiunto del desametasone all’infusione endovenosa 0,05-0,2 mg/kg ogni 12 ore. Il prednisolone sodio succinato presenta dei mineralcorticoidi attivi, mentre il desametasone non li possiede.

  • Per la supplementazione di glucocorticoidi in insufficienze surrenali subacute o croniche:

    0,2-0,4 mg/kg di predniso(lo)ne al giorno, per via orale

  • Per la supplementazione di glucocorticoidi se sono evidenti l’azotemia o altri sintomi di deficit di glucocorticoidi:

    0,1-0,3 mg/kg di predniso(lo)ne al giorno, per via orale

  • Per la "copertura" di glucocorticoide prima e dopo la rimozione di un tumore surrenale:

    1-2 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa, 1 ora prima dell’intervento oppure al memento dell’induzione dell’anestesia. Può anche essere aggiunto ai liquidi endovenosi e somministrato per via endovenosa durante la procedura. Ripetere la somministrazione alla fine della procedura; ppuò essere somministrata per via endovenosa o intramuscolare. La supplementazioen di glucocorticoidi può essere mantenuta utilizzando un prodotto orale

    (inizialmente 0,5 mg/kg di predniso(lo)ne due volte al giorno, 2,5 mg/kg di cortisone acetato due volte al giorno o 0,1 mg/kg di desametasone una volta al giorno). Diminuire lentamente fino ai livelli di mantenimento (0,2 mg/kg di predniso(lo)ne una volta al giorno oppure 0,5 mg/kg di cortisone acetato due volte al giorno) per 7-10. Se dovessero riemergere complicazioni al momento della diminuzione della dose, ricominciare con la terapia di mantenimento. Molti cani possono sospendere la teraia con steroide esogeno in circa 2 mesi (basato su un test si simulazione ACTH).

  • Per la "copertura" di glucocorticoide in animali con insufficienza surrenalica iatrogena secondaria e/o soppressione HPA:

    ▫ Per animali con lievi o moderati segni di deficit di glucocorticoidi:

    0,2 mg/kg di predniso(lo)ne un giorno sì ed uno no, per via orale

    ▫ Per animali con soppressione HPA sottoposti a fattore di stress:

    1-2 mg/kg di prednisolone sodio succinato, somministrato poco prima o dopo eventi stressanti, come per esempio un intervento chirurgico. Continuare con bassi dosaggio fino a tre giorni dopo l’intervento. Se l’animale dovesse “collassare” dovrebbero essere disponibili glucocorticoidi solubili in acqua.

  • Per sintomi di deficit di glucocorticoidi (anoressia, diarrea, spossatezza) o in pazienti sotto stretta osservazione che assumono mitotano (Lysodren®) per iperadrenocorticismo dovuto a stress:

    2,2 mg/kg di prednisone per 2 giorni, per via orale, poi 1 mg/kg per 2 giorni, poi 0,5 mg/kg per 3 giorni, poi 0,5 mg/kg un giorno sì ed uno no per una settimana, poi sospendere la terapia. Se dovessero tornare i sintomi ridurre la terapia o modificare il dosaggio.

Come gestione medica aggiuntiva o alternativa dell’iperinsulinismo:

  • 0,5 mg/kg di prednisone inizialmente diviso due volte al giorno, per via orale; aumentare la dose se necessario al mantenimento dell’euglicemia.

  • 1 mg/kg di prednisolone diviso due volte al giorno, per via orale, poi diminuire il dosaggio alla minima dose efficace

Come terapia aggiuntiva della tossicosi:

  • Per tossicità da colecalciferolo:

    1-2 mg/kg di prednisone due o tre volte al giorno, per via orale

  • Per terapia aggiuntiva di endotossicosi secondaria dovuta all’ingestione di rifiuti o carne in decomposizione:

    5-7 mg/kg di prednisolone sodio succinato ogni 4 ore, per via endovenosa

Come terapia aggiuntiva per i disordini riproduttivi:

  • nelle femmine soggette a ricaduta dopo una iniziale terapia per la eclampsia (tetania puerperale):

    0,25 mg/kg di prednisone una volta al giorno, per via orale, durante l’allattamento; la diminuzione delle dosi di farmaco deve essere effettuata lentamente;

  • 0,5 mg/kg di prednisolone due volte al giorno

Come terapia aggiuntiva per la filaria (per i clinici la terapia è controindicata durate la terapia di routine post-adulticida promuovendo una possibile trombosi polmonare):

  • 1-2 mg/kg di prednisolone divisa due volte al giorno, per via orale. Ridurre il dosaggio dopo

  • Cani con grave tosse, emottisi o un vasto coinvolgimento parenchimale:

    prima della terapia 1-2 mg/kg di prednisolone diviso due volte al giorno, per via orale .

  • Per polmoniti associate a malattie nascoste della filaria:

    1-2 mg/kg di prednisone una volta al giorno per 3-5 giorni.

Per disordini al sistema nervoso centrale:

  • Per meningoencefaliti granulomatose:

    1-2 mg/kg di prednisone una volta al giorno per il resto della vita del paziente, per via orale; 2-3 mg/kg di prednisone diviso due volte al giorno, per via orale, per due settimane poi ridurre la dose per diverse settimane; sono raccomandati tempi lunghi di terapia

  • Per reticolosi:

    ▫ 1-2 mg/kg/die di prednisone per via orale, fino a quando i sintomi non iniziano a diminuire, poi si potrà diminuire la dose. Continuare la terapia con una dose bassa una volta al giorno o un giorno sì ed uno no a tempo indeterminato

    ▫ 2-3 mg/kg di prednisone diviso due volte al giorno per due settimane, per via orale, poi ridurre lentamente il dosaggio per diverse settimane; sono raccomandati lunghi tempi per la terapia

    ▫ 2 mg/kg di predniso(lo)ne per via orale per una settimana, poi 1 mg/kg/die per una settimana, poi 0,5 mg/kg/die per una settimana, poi 0,5 mg/kg un giorno sì ed uno no per una settimana, poi 0,25 mg/kg un giorno sì ed uno no per una settimana, poi 0,25 mg/kg ogni terzo giorno

  • Come terapia aggiuntiva per l’idrocefalo:

    ▫ 0,5 mg/kg di prednisone può essere sperimentata la somministrazione a giorni alterni, per via orale, per un lungo periodo

    ▫ 0,25-0,5 mg/kg di prednisone due volte al giorno, per via orale; continuare la somministrazione se si evidenziano miglioramenti nell’arco di una settimana e diminuire la dose ad intervalli settimanali a 0,1 mg/kg eventualmente un giorno sì ed un giorno no, per via orale. Mantenere la dose per almeno un mese.

  • Come terapia medica aggiuntiva per la mattia del disco intervertebrale (IVD):

    ▫ IVD cervicale:

    0,5 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 3 giorni, per via orale, poi 0,5 mg/kg una volta al giorno per 3-5 giorni

    ▫ IVD toraco-lombare:

    0,5-1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 2-3 giorni per via sottocutanea o orale, poi diminuire il dosaggio nei seguenti 3-5 giorni

  • Come terapia aggiuntiva per la spondilopatia:

    ▫ Cervicale: per cani con percorso lentamente progressivo e ancora ambulatoriale

    1-2 mg/kg di prednisone inizialmente diviso due volte al giorno per via orale. In seguito una diminuzione graduale della dose ogni 2 settimane, fino a raggiungere 0,5 mg/kg ogni due giorni, per via orale

    ▫ Lombo-sacrale:

    1 mg/kg di prednisone inizialmente diviso due volte al giorno, per via orale. Poi, riduzione graduale della dose fino a 0,5 mg/kg a giorni alterni, per via orale

  • Come terapia aggiuntiva per la sindrome shaker del cane bianco:

    0,25 mg/kg di prednisone due volte al giorno per 10 giorni, per via orale, poi una volta al giorno per 10 giorni, poi a giorni alterni per 10 giorni

  • Come terapia aggiuntiva per la sindrome del tremore generalizzato:

    3 m/kg di predniso(lo)ne ogni mattina per 5 giorni, poi diminuire la dose e alternare le mattine per 5 giorni, poi iniziare un ritiro graduale del farmaco. Potrebbe essere richiesta una terapia alternativa a lungo termine a bassa dose

  • Per meningiti suppurative non batteriche:

    dopo che le culture risultano negative

    2 mg/kg di prednisone per 10 giorni, poi diminuire gradualmente per oltre 1 mese

  • Come terapia aggiuntiva per i cani a cui è stata diagnosticata la sindrome di Wobbler con segni di media o moderata paraparesi, tetraparesi o atassia:

    1-2 mg/kg di prednisolone inizialmente due volte al giorno, diminuendo gradualmente la dose per un periodo di 5 giorni a 0,5-1 mg/kg a giorni alterni

Per disordini ematologici:

  • Per anemia emolitica autoimmune:

    1-4 mg/kg di prednisolone al giorno, ma divisa in due volte, per via orale. Aggiungere un agente immunosoppressivo (es. ciclofosfamide, azatioprina) se il PCV non si stabilizzo entro 48-72 ore. Potrebbero servire diversi mesi per l’eliminazione farmaco

  • Come terapia aggiuntiva per l’aplasia pura della serie rossa (PRCA):

    2 mg/kg di prednisolone diviso due volte al giorno. Se non si ha un aumento dei reticolociti in 2 settimane, aumentare la dose a 4 mg/kg, due volte al giorno. Se la conta dei reticolociti rimane bassa per altre 4-6 settimane aggiungere ciclofosfamide (30-50 mg/m2 per 4 giorni consecutivi per ogni settimana). Continuare con prednisolone. Sospendere la ciclofosfamide se si verificano casi di neutropenia o trombocitopenia. Se la conta dei reticolociti aumenta, la ciclofosfamide potrà essere sospesa  ed il prednisolone potrà essere lentamente diminuito e sostituito da una terapia giornaliera alternata.

  • Per trombocitopenia immuno-mediata:

    1-3 mg/kg di prednisolone divisa due o tre volte al giorno, per via orale. Non deve essere somministrata per via intramuscolare. Se la conta delle piastrine aumenta, la dose di prednisolone dovrebbe essere lentamente diminuita del 50% ogni 1-2 settimane. La riduzione della dose dovrebbe avvenire lentamente per diversi mesi

Per disordini dermatologici o altri problemi immuno-mediati:

  • Come terapia aggiuntiva per l’orticaria e l’angioedema:

    2 mg/kg di prednisone due volte al giorno per via orale o intramuscolare

  • Per l’atopia canina:

    0,5 mg/kg di predniso(lo)ne inizialmente due volte al giorno per 5-10 giorni, per via orale, poi diminuire alla minima dose efficace e somministrare a giorni alterni

  • Come terapia aggiuntiva per la dermatite allergica da pulci:

    1 mg/kg di prednisolone una volta al giorno per una settimana, per via orale, poi un giorno sì ed uno non alla minima dose efficace

  • Come immunosoppressore per le malattie autoimmuni della pelle:

    2,2 mg/kg di predniso(lo)ne due volte al giorno fino alla remissione, poi diminuire il dosaggio fino alla minima dose efficace e somministrare a giorni alterni

  • Per l’ipersensibilità di tipo 2 (citotossica):

    2 mg/kg di predniso(lo)ne due volte al giorno. Una volta in remissione, il dosaggio può essere abbassato fino al livello di mantenimento. Potrebbe essere necessario l’utilizzo di altri immunosoppressori

  • Come terapia aggiuntiva per l’orticaria, shock e/o arresto respiratorio secondario per cntrastare un’ipersensibilità media:

    10 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa

  • Come terapia aggiuntiva per il pioderma superficiale:

    1 mg/kg/die di predniso(lo)ne per 5-7 giorni

  • Per ulcere eosinofile:

    2-4,4 mg/kg di prednisolone una volta al giorno, per via orale. Per casi cronici utilizzare 0,5-1 mg/kg di prednisolone un giorno sì ed uno no, per via orale

Indicazioni varie:

  • Per la cardiomiopatia nei boxer:

    nei pazienti che non rispondono agli agenti antiaritmici

    1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno per 10 giorni

  • Come stimolante dell’appetito:

    0,25-0,5 mg/kg di prednisolone ogni giorno, a giorni alterni o ad intermittenza se necessario, per via orale

  • Come terapia aggiuntiva per le uveiti posteriori:

    2,2 mg/kg di prednisolone una volta al giorno; ridurre gradualmente fino a quando l’infiammazione non è controllata

  • Per laringiti piogranulomatose, proliferative, croniche:

    1 mg/kg di prednisolone due volte al giorno, per via orale; diminuire il dosaggio settimanalmente

  • Come terapia aggiunta o alternativa per l’ipercalcemia:

    1-1,5 mg/kg di prednisolone ogni 12 ore, per via orale. Per via del ritardo d’inizio d’azione, ci vogliono da 4 a 8 giorni per avere dei risultati

  • Come antinfiammatorio nei trattamenti aggiuntivi per l’otite interna:

    0,25 mg/kg/die di prednisone per i primi 5-7 giorni di trattamento

  • Come terapia aggiuntiva per myasthenia gravis:

    0,5 mg/kg/die di prednisone, per via orale. Aumentare la dose di 0,5 mg/kg/die ogni 2-4 giorni, fino ad arrivare alla dose totale di 2 mg/kg/die. Ottenuta la remissione, gradualmente modificare la terapia somministrando a giorni alterni. Se il paziente dovesse peggiorare durante il periodo in cui la dose di prednisone viene aumentata, ridurre la dose e aumentare gli intervalli tra gli aumenti di dosaggio. Potrebbero essere necessarie diverse settimane prima che siano evidenti i primi segni di risposta positiva. Dopo che i segnali sono controllati, ridurre la dose ogni 4 settimane fino alla determinazione del dosaggio di mantenimento. Possono essere indicati farmaci citotossici se i sintomi non sono controllati o se il dosaggio non può essere ridotto.

Gatti

Nel gatto è consigliabile l’utilizzo del prednisolone al posto del prednisone. I gatti non assorbono o convertono il prednisone bene come i cani.

Come agente immunosoppressore:

  • inizialmente 2-4 mg/kg di predniso(lo)ne al giorno in dosi divise. Diminuire fino ad alternare i giorni e, in base alle condizioni del paziente, portare rapidamente ad una terapia a basso dosaggio

Come trattamento aggiuntivo per disordini respiratori:

  • Bronchiti allergiche:

    1-3 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via indovenosa (non somministrare rapidamente) o intramuscolare

  • Come terapia aggiuntiva per l’asma felino:

    1-2 mg/kg/die di predniso(lo)ne

  • Come terapia aggiuntiva di emergenza:

    ▫ 50-100 mg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa.

    ▫ Per casi non urgenti:

    5 mg di prednisone, inizialmente tre volte al giorno, per via orale; poi una rapida diminuzione fino alla somministrazione a giorni alterni o discontinui

Come terapia aggiuntiva per disordini al tratto gastrointestinale:

  • Per enteriti linfocitiche-plasmocitarie:

    2,2 mg/kg di prednisolone divisa due volte al giorno per 5-10 giorni, per via orale; poi 1,1 mg/kg/die per 5-10 giorni; poi diminuire riducendo il dosaggo dello steroide della metà ogni 10-14 giorni fino al raggiungimento del dosaggio a giorni alterni o fino a quando i sintomi non ricorrono nuovamente

  • Per le malattie infiammatorie intestinale del piccolo intestino:

    1-2 mg/kg/die di prednisone diviso in due dosi. Generalmente nei casi medi o moderati la risposta avviene a bassi dosaggi. Se il caso risulta essere grave utilizzare la dose elevata per 2-4 settimane o finché non si risolvono i sintomi. Nei casi più gravi, caratterizzati da anoressia, perdita di peso e diarrea cronica utilizzare una dose iniziale di 4 mg/kg/die per 2 settimane. Se la risposta è positiva, dopo 2 settimane diminuire il dosaggio della metà e a 4 settimane diminuire nuovamente della metà. Alternare, eventualmente, i giorni di terapia e dovrebbe essere mantenuta per 3 mesi. Alcuni gatti possono assumere il farmaco in maniera discontinua o una terapia a lungo termine a giorni alterni (o ogni terzo giorno di terapia).

Come terapia aggiuntiva per la gengivite-faringite plasmacellulare del gatto:

  • 1-2 mg/kg di prednisolone una volta al giorno, per via orale

Come terapia aggiuntiva per la filaria felina:

  • per crisi dovute all’embolizzazione

    4,4 mg/kg di prednisolone tre volte al giorno con accurata terapia con fluidi endovenosi

Per condizioni dermatologiche:

  • Come trattamento aggiuntivo per l’allergia alle pulci:

    1-2 mg/kg di predniso(lo)ne ogni 12 ore per 5 giorni, per via orale, poi diminuire gradualmente fino ad una terapia a giorni alterni (solitamente 1-2 mg/kg a sere alterne)

  • Per la dermatosi miliare idiopatica felina:

    1-2 mg/kg di predniso(lo)ne ogni 12 ore per 5-7 giorni, per via orale, poi ridurre gradualmente la dose fino ad una terapia a giorni alterni alla dose di 1-2 mg/kg. L’efficacia a lungo termine solo raramente è efficace

  • Per il granuloma lineare:

    0,5 mg/kg di prednisolone inizialmente due volte al giorno, con diminuzione

  • Per ulcere eosinofile:

    2-4,4 mg/kg di prednisolone una volta al giorno, per via orale; per i casi cronici utilizzare 0,5-1 mg/kg di prednisolone a giorni alterni, per via orale

Come terapia aggiuntiva per le neoplasie feline (linfosarcoma, leucemia linfoide acuta, mastocitomi):

20-50 mg/m2 ogni 24-48 ore per via orale, sottocutanea o endovenosa. Vedere anche i protocolli riportati nella sezione del dosaggio del cane

Cavalli

(ARCI UCGFS, farmaco di classe 4)

Sembra che il prednisone non venga ben assorbito dopo l’assunzione della dose orale; si consiglia di utilizzare il prednisolone i altri steroidi orale

Come terapia aggiuntiva per la broncopneumopatia cronica ostruttiva:

  • inizialmente 600-800 mg di prednisolone per via intramuscolare o per via orale in cavalli di 450 kg. È possibile diminuire la dose e alternare i giorni di somministrazione. Le dosi a partire da 200 mg, somministrate a giorni alterni, possono essere efficaci

Per gli effetti glucocorticoidi:

  • ▫ 0,25-1 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa

    ▫ 0,25-1 mg/kg di predniso(lo)ne in compresse, per via orale

    ▫ 0,25-1 mg/kg di prednisolone acetate, per via intramuscolare oppure 10-25 mg subcongiuntivale

Bovini

Come terapia aggiuntiva per l’edema celebrale secondario fino alla polioencefalopatia:

  • 1-4 mg/kg di prednisolone per via endovenosa

Come terapia aggiuntiva per le laminiti asettiche:

  • 100-200 mg di prednisolone (supponendo sale di sodio succinato) per via intramuscolare o endovenosa; continuare la terapia per 2-3 giorni

Per l’attività glucocorticoide:

  • 0,2-1 mg/kg di prednisolone sodio succinato, per via endovenosa o intramuscolare

Suini

Per attività glucocorticoide:

  • 0,2-1 mg/kg di prednisolone sodio succinate, per via endovenosa o intramuscolare

Lama

Per dermatosi pruriginosa steroide-reattiva secondaria alle origini allergiche:

  • 0,5-1 mg/kg di prednisone per via orale, in seguito abbassamento della dose alla minore dose efficace somministrata a giorni alterni

Conigli

L’utilizzo di questo farmaco nei conigli è indicato raramente ed è da utilizzare con cautala. Si raccomanda l’uso simultaneo di gastroprotettori.

Per un trauma spinale:

  • 0,25-0,5 mg/kg ogni 12 ore per 3 giorni, per via orale, poi una volta al giorno per 3 giorni, poi un giorno sì ed uno no per 3 dosi

Come antinfiammatorio:

  • 0,5-2 mg/kg per via orale

Cavie

Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea

Cincillà

Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea

Criceti

Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea

Gerbilli

Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea

Ratti

Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea

Topi

Da 0,5 a 2,2 mg/kg per via intramuscolare o sottocutanea

Furetti

Come antinfiammatorio o per insulinoma (post-intervento o anche non in caso di intervento):

  • 0,5-2 mg/kg per via orale o intramuscolare (frequenza non specificata)

Rettili

Per molte specie in fase di shock utilizzare prednisolone sodio succinato:

  • 5-10 mg/kg per via endovenosa, come necessario

Uccelli

Come antinfiammatorio:

  • 0,2 mg/30 gr di peso corporeo, di prednisolone oppure dissolvere una compressa da 5 mg in 2,5 ml di acqua e somministrare 2 gocce per via orale. Due volte al giorno. Diminuire il dosaggio se si somministra il farmaco per un lungo tempo

Per il trattamento dello shock:

  • 0,1-0,2 ml/100 gr di peso corporeo, di prednisolone sodio succinato (10 mg/ml). Ripetere ogni 15 minuti fino ad ottenere un risultato. Per i grandi uccelli, il dosaggio può essere aumentato della metà

Caratteristiche chimico-fisiche

Polvere cristallina bianca o quasi bianca, igroscopica. Molto poco solubile in acqua, solubile in alcool, in metanolo e in diossano; moderatamente solubile in acetone e poco solubile in cloroformio.

p.f. = 230°C

 

Donald C. Plumb, Pharm.D. - Plumb’s Veterinary Drug Handbook – Sesta edizione - Blackwell Publishing

Medicamenta - Società Cooperativa Farmaceutica - Milano

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