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Idroclorotiazide ad uso Veterinario

IDROCLOROTIAZIDE ad uso Veterinario


Classe terapeutica:

diuretico tiazidico

Può essere prescritto dai veterinari per:

  • diabete insipido nefrogeno
  • ipertensione
  • uroliti di ossalato di calcio
  • ipoglicemia
  • insufficienza cardiaca

Specie:

cani, gatti, cavalli, bovini, ovini e caprini


Meccanismo d’azione

I diuretici tiazidici interferiscono con il trasporto degli ioni sodio attraverso l'epitelio tubulare renale alterando, eventualmente, il metabolismo delle cellule tubulari ed il sito principale di azione è il segmento di diluizione corticale del nefrone, dando un’ottima escrezione di sodio, cloruro e acqua.

Inoltre, il farmaco aumenta l'escrezione di potassio, magnesio, fosfato, ioduro, bromuro e diminuisce la velocità di filtrazione glomerulare (GFR).

I livelli di aldosterone risultanti e della plasma renina tendono ad aumentare e contribuiscono agli effetti ipocalemici dei tiazidi.

Anche se gli effetti sul pH delle urine è solitamente minimo, l’escrezione del bicarbonato tende ad aumentare.

Inizialmente, i tiazidi hanno un effetto ipercalciurico, sebbene con la terapia continua di escrezione del calcio è significativamente ridotta; inoltre, i tiazidi riducono l’escrezione di acido urico e possono causare o esacerbare l'iperglicemia nei pazienti diabetici o indurre il diabete mellito nei pazienti prediabetici.

Nonostante non si conosca l’esatto meccanismo d’azione del farmaco come antipertensivo, il suo effetto è ben conosciuto soprattutto in medicina umana per il trattamento dell’ipertensione.

I tiazidi sono utilizzati nei pazienti con diabete insipido per ridurre l’output di urina, come terapia aggiuntiva nei pazienti con diabete insipido neurogenico e, inoltre, sono l’unico farmaco utilizzato come terapia per il diabete insipido nefrogenico.

VETERINARIA

Per il trattamento dell’edema in ambito veterinario la furosemide ha soppiantato largamente l’utilizzo dei tiazidi come diuretici generici, nonostante vengano ancora somministrati per il trattamento dell’ipertensione sistemica, diabete insipido nefrogenico e nella prevenzione alla ricomparsa degli uroliti di ossalato di calcio nel cane.

Farmacocinetica

La farmacocinetica dei tiazidi non è ben studiata negli animali domestici. Nell’essere umano l’idroclorotiazide è assorbito per il 65-75% in seguito alla somministrazione orale e l’inizio dell’attività diuretica ha inizio dopo 2 ore dalla somministrazione. I picchi si hanno dopo 4-6 ore e l’emivita sierica è circa 5,6-14,8 ore; la durata dell’attività è di 6-12 ore.

Apparentemente il farmaco non viene metabolizzato, ritrovandolo immodificato nelle urine, e i suoi effetti antipertensivi possono durare diversi giorni, come tutti i tiazidi.

Effetti collaterali

Uno degli effetti collaterali più comuni associati ai tiazidi è l’ipocalemia, anche se raramente causa segni clinici o progredisce, tuttavia è consigliato il monitoraggio del potassio nei casi di terapia cronica.

Durante la terapia con idroclorotiazide può svilupparsi alcalosi ipocloremica con ipocalemia, specialmente se ci sono altre cause di perdita di potassio e cloruro come vomito, diarrea o nefropatie con perdita di potassio, oppure nei pazienti con cirrosi epatica. Inoltre, possono verificarsi iponatriemia diluizionale e ipomagnesemia.

Nell’essere umano sono stati evidenziati casi con effetti simili a iperparatiroidismo di ipercalcemia e ipofosfatemia, anche se non sono stati riportati effetti di nefrolitiasi, riassorbimento dell’osso o ulcere peptiche; anche se asintomatico, può verificarsi iperuricemia.

Altri effetti collaterali possono essere legati a reazioni del tratto gastrointestinale, come vomito, diarrea, ecc., reazioni dermatologiche di ipersensibilità, reazioni del tratto genitourinario, come poliuria, tossicità ematologica, iperglicemia, iperlipidemia e ipotensione ortostatica.

L’FDA ha classificato il farmaco in classe B per l’utilizzo durante la gravidanza nell’essere umano (gli studi sugli animali non hanno ancora dimostrato rischi per il feto, ma non esistono studi adeguati nelle donne in gravidanza; studi sugli animali hanno mostrato un effetto avverso, ma studi adeguati in donne in gravidanza non hanno dimostrato un rischio per il feto nel primo trimestre di gravidanza e non vi sono prove di rischio nei trimestri successivi).

Per la gravidanza canina e felina il farmaco, in un sistema diverso di valutazione, è classificato di classe C e può avere rischi potenziali.

Nel latte materno si possono ritrovare i tiazidi e in medicina umana sono stati riportati casi di neonati che hanno sviluppato trombocitopenia, dovuta all’assunzione da parte delle madri di tiazidi.

Precauzioni

I tiazidi sono controindicati nei pazienti con anuria o ipersensibilità a qualcuno degli agenti che compongono i tazidi o a sulfonamidi.

Nell’essere umano l’utilizzo di questi farmaci è inappropriato nelle donne in gravidanza che sono diversamente sane e con solo un lieve edema.

Tali famaci devo essere utilizzati con estrema cautela nei pazienti con:

  • gravi malattie renali o con anormalità preesistenti nel bilanciamento degli elettroliti o acqua, devono essere monitorati con attenzione;
  • funzionalità epatiche compromesse, i quali possono precipitare in coma epatico;
  • iperuricemia;
  • lupus;
  • diabete mellito.

Interazioni con altri farmaci

  • Amfotericina B: l’utilizzo di questo farmaco con i tiazidi può aumentare il rischio di insorgenza di una grave ipocalemia.
  • Corticosteroidi, Corticotropina: l’utilizzo di questo farmaco con i tiazidi può aumentare il rischio di insorgenza di una grave ipocalemia.
  • Diazossido: si ha un aumento del rischio di comparsa di iperglicemia, iperuricemia e ipotensione.
  • Digossina: l'ipocalemia, l'ipomagnesemia e/o l'ipercalcemia indotte da tiazidi, possono aumentare la probabilità di tossicità digitalica.
  • Insulina: i tiazidi possono aumentare la richiesta di insulina.
  • Litio: i tiazidi possono aumentare la concentrazione di litio nel siero.
  • Metenamina: i tiazidi possono alcalinizzare le urine e ridurre l'efficacia della metenamina.
  • FANS: questi farmaci possono ridurre l’azione diuretica dei tiazidi e i tiazidi possono aumentare i rischi di tossicità renale.
  • Agenti di bloccaggio neuromuscolare: la tubocurarina o altri agenti bloccanti neuromuscolari non-depolarizzanti possono aumentare la risposta o la durata dell'effetto.
  • Probenecid: il farmaco blocca la ritenzione dell'acido urico indotta dai tiazidi (utilizzata come vantaggio terapeutico).
  • Chinidina: l’emivita di questo farmaco può essere prolungata dai tiazidi, i quali possono alcalinizzare le urine.
  • Vitamina D o Sali di calico: se i tiazidi vengono somministrati insieme a questi farmaci si possono inasprire gli effetti della ipercalcemia.

Overdose

Un sovradosaggio acuto può causare:

  • problemi di sbilanciamento dell’acqua e degli elettroliti
  • effetti al sistema nervoso centrale, dalla letargia al coma e convulsioni)
  • effetti al tratto gastrointestinale, come ipermotilità e pericoli gastrointestinali

Sono stati, inoltre, segnalati casi di aumenti transienti di azoto ureico.

In seguito ad una igestione recente, si può applicare uno svuotamento intestinale secondo i protocolli standard.

Evitare di fornire in contemporanea i catartici, in quanto possono esacerbare gli squilibri del fluido e dell'elettrolito.

Monitorare e curare le anomalie dell'equilibratura dell'acqua e dell'acqua. Inoltre, monitorare il respiro, il sistema nervoso centrale e cardiovascolare; trattare, se necessario, in modo sostenibile e sintomatico.

Dosaggi

Cani

Per il trattamento del diabete insipido nefrogeno:

  • 0,5-1 mg/kg due volte al giorno, per via orale

  • 2,5-5 mg/kg due volte al giorno, per via orale

Per il trattamento dell’ipertensione sistemica:

  • 1 mg/kg ogni 12-24 ore, per via orale; può essere combinato con spirolattone (1-2 mg/kg ogni 12 ore, per via orale) per ridurre la perdita di potassio

Per il trattamento degli uroliti di ossalato di calcio ricorrenti con ipercalcuria renale:

  • 2 mg/kg ogni 12 ore per via orale; non somministrare ai pazienti con ipercalciuria assorbitiva (intestinale), che può causare ipercalcemia

  • 2,2 mg/kg ogni 12 ore per via orale; ripetere l’analisi delle urine ogni 2-4 settimane e monitorare gli elettroliti nel siero entro alcuni giorni dalla prima dose ed entro due settimane dall’aggiustamento del dosaggio

  • 2-4 mg/kg ogni 12 ore, per via orale

Come diuretico:

  • Per il trattamento dell’insufficienza cardiaca in combinazione con furosemide, in pazienti che sono diventati refrattari alla sola furosemide:

2-4 mg/kg ogni 12 ore, per via orale

  • Per il trattamento di asciti secondarie a insufficienza cardiaca destra; in aggiunta alla furosemide (4-6 mg/kg ogni 8 ore, per via orale), spirolattone (1-2 mg/kg ogni 12 ore, per via orale), ACE inibitori, dieta povera di sodio, ecc., prendere in considerazione:

    2 mg/kg di idroclorotiazide, inizialmente un giorno sì ed un giorno no; tenere monitorati gli elettroliti e le funzioni renali.

Per il trattamento dell’ipoglicemia:

  • 2-4 mg/kg due volte al giorno, per via orale

Gatti

Per il trattamento dell’ipertensione sistemica:

  • 1 mg/kg ogni 12-24 ore, per via orale; può essere combinato con spirolattone (1-2 mg/kg ogni 12 ore, per via orale) per ridurre la perdita di potassio

  • 2-4 mg/kg ogni 12 ore, per via orale; somministrato come singolo agente non è efficace nei gatti e può essere controindicato (ad esempio, insufficienza renale cronica). Forse è utile con il distacco della retina

Come diuretico per l’insufficienza cardiaca:

  • in combinazione con furosemide, in pazienti che sono diventati refrattari alla sola furosemide:

    1-2 mg/kg ogni 12 ore, per via orale

Cavalli

  • Dosaggio “extraetichetta”

    0,5 mg/kg due volte al giorno, per via orale

  • Tempo di sospensione nel cavallo sportivo:

    60 ore

Bovini, ovini, caprini

  • Dosaggio preconizzato:

    da 125 a 250 mg/bovina o due volte al giorno, per via endovenosa o intramuscolare

  • Tempo di sospensione:

    Latte: 3 giorni (per dosaggio preconizzato)

Caratteristiche chimico-fisiche

Polvere cristallina bianca o quasi bianca, inodore, dal leggero sapore amaro; praticamente insolubile in acqua, in cloroformio e in etere; poco solubile in alcool (1:200) e in metanolo; solubile in acetone (1:20), in dimetilformamide e nelle soluzioni diluite di idrossidi alcalini.

p.f. = 268°C (dec.)

 

Allen D.G., Pringle J.K., Smith D.A., Pasloske K. – I farmaci per uso veterinario –Seconda edizione - Piccin – Padova, 2001

Donald C. Plumb, Pharm.D. - Plumb’s Veterinary Drug Handbook – Sesta edizione - Blackwell Publishing

Medicamenta - Società Cooperativa Farmaceutica - Milano

Le notizie e gli articoli su questo sito sono esclusivamente a carattere informativo e scientifico. I pazienti sono tenuti sempre, in ogni caso, a consultare il proprio medico il quale consiglierà l'eventuale terapia necessaria

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