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Clorotetraciclina ad uso Veterinario

CLOROTETRACICLINA ad uso Veterinario


Classe terapeutica:

antibiotico tetraciclina

Può essere prescritto dai veterinari per:

trattamento per infezioni da Mycoplasma, Ryckettsia, Spirochaetes, Chlamydia

Specie:

cani, gatti, bovini, suini, ovini, caprini, conigli, cincillà, criceti, ratti, topi, rettili e uccelli

Esistono prodotti registrati con questo principio attivo


Meccanismo d’azione

Le tetracicline sono antibiotici che solitamente agiscono come batteriostatici, inibendo la sintesi delle proteine legandosi in maniera reversibile alle subunità ribosomiali 30S degli organismi sensibili al farmaco, impedendo così il legame dei ribosomi con aminoacil t-RNA; inoltre, si pensa che negli organismi sensibili a questi antibiotici, gli antibiotici stessi possano legarsi reversibilmente alle subunità 50S dei ribosomi, alterando la membrana citoplasmatica.

Nei mammiferi, la somministrazione di tetraciclina ad alte concentrazioni possono inibire la sintesi delle proteine.

Le tetracicline agiscono contro Mycoplasma, Ryckettsia, Spirochaetes (compreso l’organismo che causa la malattia del Lyme) e Chlamydia; agiscono anche contro alcuni batteri gram-positivi, come alcuni ceppi di Stafilococchi e Streptococchi, seppure la loro resistenza stia aumentando. I batteri gram-positivi su cui agiscono le tetracicline comprendono Actinomyces spp., Bacillus antracis, Clostridium perfringens, C. tetani, Listeria monocytogenes e Nocardia. I batteri gram-positivi su cui la tetraciclina agisce sia in vitro che in vivo includono Bordetella spp, Brucella, Bartonella, Haemophilus spp., Pasturella multocida, Shigella e Yersinia pestis.

Alcuni ceppi delle specie e generi di E. coli, Klebsiella, Bacteroides, Enterobacter, Proteus e Pseudomonas aeruginosa sono resistenti alle tetracicline.

Nonostante la maggior parte dei ceppi di Pseudomonas aeruginosa in vitro mostrano resistenza alle tetracicline, quei composti raggiungono livelli elevati di urina (ad es. tetraciclina, ossitetraciclina) sono associati a cure cliniche nei cani con UTI secondario a questo organismo.

L’ossitetraciclina, la clorotetraciclina e la tetraciclina hanno spettri d’azione quasi identici, modelli di resistenza incrociata e un dischetto di suscettibilità alla tetraciclina viene utilizzato come test in vitro per la suscettibilità della clorotraciclina.

VETERINARIA

I prodotti di clorotetraciclina approvati per l’utilizzo nel cibo degli animali sono tanti e possono essere utilizzati per trattare le infezioni nel cane, gatto, uccelli e piccoli mammiferi, ma non per le cavie domestiche.

Farmacocinetica

Per descrivere la farmacocinetica della clorotetraciclina è stata presa in considerazione la farmacocinetica dell’ossitetraciclina.

Negli animali a digiuno, sia l’ossitetraciclina che la tetraciclina vengono ben assorbite dopo la somministrazione della dose orale e la biodisponibilità risulta essere del 60-80%, mentre l’assorbimento del farmaco si può ridurre anche del 50% se viene somministrato ad animali con lo stomaco pieno di cibo o prodotti del latte.

La somministrazione dell’ossitetraciclina per via intramuscolare non ha una lunga azione,  ma dopo l’assunzione della dose i livelli di picco possono avvenire dopo 30 minuti o molte ore; questo dipende dal volume di farmaco e dal punto di iniezione.

Il prodotto ad azione a lunga durata (come per esempio LA-200®) ha un assorbimento molto più lento dopo l’iniezione intramuscolare.

Le tetracicline si distribuiscono in tutto il corpo, tra cui il cuore, rene, polmoni, muscoli, liquido pleurico, secrezioni bronchiali, espettorato, bile, saliva, urina, liquido sinoviale, liquido ascitico, umor acqueo e vitreo. Nel sistema nervoso centrale arrivano solo piccole quantità di tetraciclina ed ossitetraciclina, anche se i livelli terapeutici non sono raggiungibili.

La tetraciclina è un antibiotico che attraversa la placenta ed entra nella circolazione fetale; inoltre, il farmaco è ritrovato nel latte materno.

Il volume di distribuzione dell’ossitetraciclina per le diverse categorie di animali è di:

  • 2,1 L/kg per i piccoli animali
  • 1,4 L/kg per i cavalli
  • 0,8 L/kg per i furetti

L’ammontare del legame proteico plasmatico è del 10-40% per ossitetraciclina. Sia la tetraciclina che l’ossitetraciclina vengono eliminate immodificate dal corpo principalmente per via glomerulare. Nei pazienti con funzionalità renali indebolite l’emivita di eliminazione potrebbe prolungarsi e causare, con dosaggi ripetuti, un accumulo del farmaco. Apparentemente tali farmaci non vengono metabolizzati dal corpo, ma escreti direttamente nel tratto gastrointestinale da vie biliari e non; l’inattivazione avviene solo dopo la chelazione a contatto con le feci.

L’eliminazione dell’emivita dell’ossitetraciclina è di circa:

  • 4-6 ore nel cane e nel gatto
  • 4,3-9,7 ore nei bovini
  • 10,5 ore nei cavalli
  • 6,7 ore nei suini
  • 3,6 ore nelle pecore

Effetti collaterali

Gli effetti collaterali della tetraciclina somministrata a giovani individui comprendono la decolorazione delle ossa e dei denti da bianco a giallo, bruno o grigio; invece, elevati dosaggi o la somministrazione cronica del farmaco può inibire la crescita delle ossa e la guarigione.

Le tetracicline ad alti livelli possono esercitare effetti antianabolici che possono causare l’azoto ureico (BUN) e/o epatotossicità soprattutto in pazienti che già soffrono di patologie renali; dato che le funzioni renali possono peggiorare a seconda dell’accumulo di farmaco, tale effetto può aggravare la situazione.

Se ai ruminanti viene somministrata una dose orale elevata, questa potrebbe causare una depressione della microflora ruminale e stasi ruminoreticolare. L’iniezione intravenosa, di prodotti a base glicole propilenico non diluito, somministrata rapidamente potrebbe causare emolisi intravascolare portando a emoglobinuria; inoltre, questi prodotti se somministrati ai vitelli possono provocare effetti cardiodepressori.

Nei piccoli animali le tetracicline possono provocare nausea, vomito, anoressia e diarrea.

Il gatto non tollera la tetraciclina o l’ossitetraciclina somministrata x via orale, e i gli effetti collaterali più comuni sono coliche, febbre, perdita del pelo e depressione.

Per il cane, invece, sono stati riportati casi di formazione di uroliti in seguito alla ad una terapia di tetraciclina a lungo termine.

I cavalli che, a seguito di stress post operatorio, anestesia o trauma, assumono tetraciclina, soprattutto una dose orale, potrebbero in seguito all’assunzione soffrire di grave diarrea.

Una terapia a lungo termine di tetraciclina potrebbe creare una superinfezione, o crescita eccessiva, di batteri o funghi non sensibili al farmaco. Reazioni di fotosensibilità e, più raramente, di epatotossicità o discrasia del sangue sono reazioni che sono state associate alla tetraciclina.

L’FDA ha classificato le tetracicline per uso umano in categoria D per l’utilizzo durante la gravidanza; ossia, che ci sono evidenze di rischi per il feto nell’uomo, ma i potenziali benefici del farmaco in gravidanza possono essere accettati rispetto ai rischi potenziali.

Il farmaco viene ritrovato nel latte materno, ma visto che la tetraciclina si lega al calcio del latte, è improbabile che sia un rischio significativo per i nuovi nati.

Precauzioni

Nei pazienti che soffrono di ipersensibilità alla clorotetraciclina o ad altre tetracicline, l’utilizzo è controindicato.

Dato che le tetracicline possono ritardare lo sviluppo scheletrico fetale e scolorire i denti decidui, l’assunzione di questo farmaco è consigliato solo nell’ultima metà della gravidanza, quando i benefici superano i rischi fetali; l’ossitetraciclina, la clorotetraciclina e la tetraciclina hanno più probabilità di causare anormalità, rispetto alla doxiciclina e alla minociclina.

La clorotetraciclina dovrebbe essere utilizzata con molta cautela in pazienti con insufficienza renale e indebolimento epatico, il dosaggio del farmaco diminuito e si raccomanda un accurato monitoraggio delle funzionalità renali ed epatiche; sarebbe buona pratica evitare il concomitante utilizzo di farmaci nefrotossici o epatotossici.

La clorotetraciclina non deve essere somministrata alle cavie domestiche, dato che a questi animali causa enterotossiemia clostridiale.

Interazioni con altri farmaci

  • Antibiotici beta lattamici o Aminglicosidi: l’attività batteriostatica della tetraciclina potrebbe interferire con l’attività battericida delle penicilline, cefalosporine e aminoglicosidi, anche se esistono delle controversie riguardo l'effettivo significato clinico di tale interazione.
  • Digossina: in una piccola percentuale di pazienti umani la tetraciclina potrebbe portare all’aumento della biodisponibilità e tossicità della digossina, e gli effetti possono durare anche diversi mesi dopo la sospensione della tetraciclina.
  • Cationi divalenti o trivalenti (antiacidi orali, catartici salini o altri prodotti gastrointestinali contenenti alluminio, calcio, ferro, magnesio, zinco o cationi di bismuto): quando la tetraciclina viene somministrata per via orale, questa può chelare i cationi divalenti e trivalenti, i quali possono diminuire l’assorbimento della tetraciclina o di altri farmaci se contiene cationi; è raccomandato che tutte le tetracicline orali siano somministrate almeno 1-2 ore prima o dopo i prodotti contenenti cationi.
  • Warfarin: la tetraciclina può diminuire l’attività della protrombina nel plasma e i pazienti che seguono una terapia con anticoagulanti, ad es. il Warfarin, dovrebbero modificare il dosaggio.

Overdose

Dopo un sovradosaggio acuto, in genere, le tetracicline sono ben tollerate.

I cani cha hanno assunto ossitetraciclina alle dosi di 400 mg/kg/die per via orale o 100 mg/kg/die intramuscolare non hanno mostrato segni di tossicità al farmaco. I sintomi associati ad un sovradosaggio orale sono principalmente disturbi gastrointestinali, quali vomito, anoressia e/o diarrea. Nel caso il paziente sviluppasse grave emesi o diarrea, si dovrebbero monitorare ed eventualmente rimpiazzare i fluidi e gli elettroliti.

Un sovradosaggio cronico, invece, potrebbe causare un accumulo del farmaco e una nefrotossicità.

Se ai ruminanti viene somministrata una dose orale elevata, questa potrebbe causare una depressione della microflora ruminale e stasi ruminoreticolare. L’iniezione intravenosa, di prodotti a base glicole propilenico non diluito, somministrata rapidamente potrebbe causare emolisi intravascolare portando a emoglobinuria; inoltre, questi prodotti se somministrati ai vitelli possono provocare effetti cardiodepressori.

L’iniezione intravenosa di tetraciclina potrebbe, inoltre, indurre al collasso transitorio e aritmie cardiache in diverse specie, probabilmente dovuto alla chelazione con ioni di calcio intravascolare; quantità in sovradosaggio di questo farmaco somministrato per via intravenosa potrebbe aumentare questo effetto, mentre se somministrato in meno di 5 minuti si raccomanda un pre-trattamento del paziente con gluconato di calcio endovenoso.

Dosaggi

Cani e Gatti

  • Per infezioni sensibili:

    25 mg/kg per via orale ogni 6-8 ore

  • Per prevenire le ricadute di congiuntiviti da Mycoplasma o Chlamydia nei gattili dove la terapia topica è impraticabile:

    polvere di clorotetraciclina solubile nel cibo ad una dose di 50 mg al giorno per gatto per un mese

Bovini e suini

Per infezioni sensibili:

  • 6-10 mg/kg per via endovenosa o intramuscolare

  • 10-20 mg/kg per via orale

(Sebbene non sia specificato in questo lavoro, la clorotetraciclina è generalmente somministrata una volta al giorno)

Ovini e caprini

  • Dosaggio preconizzato:

               ▫ Vitelli: 55 mg/kg, per via orale

               ▫ Agnelli: 22 mg/kg, per via orale

Conigli

50 mg/kg per via orale ogni 12-24 ore

Cincillà

50 mg/kg per via orale ogni 12 ore

Criceti

20 mg/kg per via intramuscolare o per via subcutanea ogni 12 ore;

Ratti

6-10 mg/kg per via subcutanea o intramuscolare ogni 12 ore

Topi

25 mg/kg per via subcutanea o per via intramuscolare ogni 12 ore

Rettili

200 mg/kg/die, per via orale

Uccelli

  • Per il trattamento delle infezioni da Chlamydia:

    per i piccolo uccelli, aggiungere al clorotetraciclina al cibo in concentrazione 0,05%;

    per i grandi pappagalli 1% CTC

  • Ratiti:

    15-20 mg/kg tre volte al giorno, per via orale

  • Piccioni:

    50 mg/kg ogni 6-8 ore, per via orale, oppure 1000-1500 mg/gallone di acqua di bevanda; nei climi caldi mix fresco ogni 12 ore. L’uso migliore è usato in combinazione con tilosina per il complesso ornitosi; il calcio inibisce l'assorbimento, quindi il grano e le pellicole del pellet devono essere evitate durante il trattamento.

Caratteristiche chimico-fisiche

Cristalli gialli, inodori. Poco solubile in acqua e in alcool, solubile in soluzioni di idrossidi e carbonati alcalini, praticamente insolubile in cloroformio, acetone, diossano ed etere.

p.f. = 210°C (dec)

 

Allen D.G., Pringle J.K., Smith D.A., Pasloske K. – I farmaci per uso veterinario –Seconda edizione - Piccin – Padova, 2001

Donald C. Plumb, Pharm.D. - Plumb’s Veterinary Drug Handbook – Sesta edizione - Blackwell Publishing

Medicamenta - Società Cooperativa Farmaceutica - Milano

Le notizie e gli articoli su questo sito sono esclusivamente a carattere informativo e scientifico. I pazienti sono tenuti sempre, in ogni caso, a consultare il proprio medico il quale consiglierà l'eventuale terapia necessaria

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