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Diltiazem ad uso Veterinario

DILTIAZEM ad uso Veterinario


Classe terapeutica:

bloccante del canale del calcio

Può essere prescritto dai veterinari per:

  • ipertensione
  • tachicardia sopra-ventricolare
  • fibrillazione atriale
  • cardiomiopatia ipertrofica

Specie:

cani, gatti e furetti

FDA: non esistono prodotti veterinari in commercio


Il diltiazem è un bloccante del canale del calcio usato in veterinaria per trattare l’ipertensione e delle aritmie cardiache. Il diltiazem causa vasodilatazione, diminuzione della resistenza periferica, pressione sanguigna e post-carico cardiaco e rallenta anche la frequenza di scarica del seno.

Il diltiazem è velocemente assorbito in seguito alla somministrazione orale ed è metabolizzato dal fegato. La biodisponibilità è superiore nei gatti, rispetto che nei cani, e i livelli riportati in entrambe le specie sono inferiori rispetto ai valori per l’essere umano.

Meccanismo d’azione

Il diltiazem è un bloccante del canale del calcio ed inibisce l’influsso trans-membrana degli ioni calcio extracellulari nelle cellule mitocondriali e nella muscolatura liscia vascolare, senza alterare la concentrazione del calcio nel siero. L’effetto netto è quello di inibire la contrattilità della muscolatura vascolare e cardiaca, dilatando così arterie sistemiche e coronariche. La resistenza periferica, la pressione del sangue e il post-carico cardiaco sono tutti ridotti. Il diltiazem ha effetti sulla conduzione cardiaca, rallentando la conduzione del nodo AV e prolunga il tempo refrattario; raramente ha effetti sulla conduzione del nodo SA ma, nei pazienti con sindrome del seno malato, la frequenza cardiaca a riposo può riudursi.

VETERINARIA

Cani e Gatti

Il diltiazem è utilizzato nei cani per il trattamento dell’ipertensione e SVT; insieme alla digoxina è usata nel trattamento o gestione di fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca congestizia nei cani.

Il diltiazem nei gatti viene usato per il trattamento di tachiaritmie sopraventricolari, ipertensione e cardiopatia ipertrofica, può ridurre la domanda di ossigeno del miocardio e prolungare il tempo di riempimento ventricolare. Ai gatti con fibrillazione atriale può essere somministrato tale farmaco per ridurre la frequenza cardiaca.

Farmacocinetica

La biodisponibilità nei gatti è riportata in un range tra 50-80% con livelli di picco che si verificano in circa 45 minuti dopo la dose orale. Nei cani, la biodisponibilità può solo essere arrotondata al 30%.

La farmacocinetica di un prodotto a largo spettro (Cardizem® CD) dato a 10 mg/kg una volta al giorno su gatti sani: biodisponibilità del 22-59%; emivita 411 +/-59 minuti; livelli di picco raggiunti in 340 +/-140 minuti.

Negli esseri umani circa il 75% del farmaco è legato alle proteine del siero ed entra nel latte materno con concentrazioni simili a quelle rinvenute nel plasma.

Il diltiazem è rapidamente e quasi completamente metabolizzato nel fegato da diversi metaboliti. L’emivita nel siero dei gatti è di circa 2 ore, circa 3 ore nei cani e circa 90 minuti nei cavalli.

Effetti collaterali

Nei cani la bradicardia è l’effetto collaterale più comune.

Nei gatti l’effetto collaterale più frequente sono reazioni di vomito.

Gli effetti collaterali evidenziati in generale includono vomito, anoressia, letargia, arresto cardiaco e altre aritmie, ipertensione, disturbi al sistema nervoso centrale ed eruzioni cutanee.

Precauzioni

Il diltiazem non dovrebbe essere utilizzato sugli animali con gravi ipertensioni, sindrome del seno malato, arresto cardiaco di secondo o terzo grado, infarto del miocardio o congestione polmonare. Dovrebbe essere utilizzato con attenzione in animali con insufficienza cardiaca congestizia e quelli con insufficienza renale o epatica.

Il farmaco non dovrebbe essere usato in gravidanza o in lattazione.

Interazioni con altri farmaci

La frequenza e lo sviluppo di effetti cardiaci collaterali possono essere aumentati da un’anestesia generale e dalla somministrazione di beta bloccanti. I livelli ematici di benzodiazepina, buspirone, ciclosporina e chinidina possono essere aumentati se somministrati insieme al diltiazem. Mentre i livelli diltiazem possono essere aumentati dalla contemporanea somministrazione di cimetidina e altre istamine recettori antagonisti . I livelli di diltiazem possono diminuire con la somministrazione di rifampicina.

Overdose

In base ai segni clinici rinvenuti nel campo umano il sanguinamento e vomito sono i più probabili. In caso di una somministrazione eccessiva di tale farmaco dovrebbe essere considerata la trasfusione di piastrine.

Dosaggi

Cani

Per il trattamento della tachiaritmia sopraventricolare:

  • ▫ Per la gestione della fase acuta:

    0,125-0,35 mg/kg, per via endovenosa

    ▫ Per la gestione della fase cronica:

    0,5-1,5 mg/kg, per via orale, ogni 8 ore (usare in combinazione con la digossina per i pazienti con l’insufficienza cardiaca congestizia

  • ▫ Per il trattamento della tachicardia atriale acuta:

    0,05-0,15 mg/kg, somministrare lentamente per via endovenosa, ripetere ogni 5 minuti per effettuare l'effetto o fino a una dose totale di 0,1-0,3 mg/kg; oppure dare 0,5 mg/kg, per via orale, seguito da 0,25 mg/kg, per via orale, ogni ora fino alla conversione o una dose orale totale di 1,5-2 mg/kg.

    ▫ Cronica:

    Si può dare una dose iniziale di 0,5 mg/kg, per via orale, ogni 8 ore fino a 2 mg/kg.

  • Per un trattamento di emergenza:

    Inizialmente, 0,25 mg/kg, per via endovenosa, bolo somministrato oltre 2 minuti; successivamente 0,25 mg/kg i boli possono essere ripetuti con un intervallo di 15 minuti fino alla conversione o ad una dose massima (totale) di 0,75 mg/kg.

Per aritmie sopraventricolari, cardiomiopatie ipertrofiche, ipertensione:

  • 0,5-1,5 mg/kg, per via orale, ogni 8 ore; titolato verso l'alto per effettuare l'effetto

Per la gestione dell’emergenza dell’ipertensione quando le funzionalità per l'utilizzo di nitroprussiato non sono disponibili:

  • 0,5 mg/kg, per via orale, ogni 6 ore (se la pressione del sangue non è controllata, può aggiungere un beta-bloccante (ad es. atenololo)

Gatti

Per il trattamento della tachiaritmia sopraventricolare:

  • 0,5-1 (fino a 1,5) mg/kg, per via orale, ogni 8 ore

  • ▫ Per la gestione della fase acuta:

    0,125-0,35 mg/kg, per via endovenosa

    ▫ Per la gestione della fase cronica:

    7,5 mg (per gatto), per via orale, ogni 8 ore (usare in combinazione con la digossina per pazienti con l’insufficienza cardiaca congestizia, a meno che il gatto non abbia cardiomiopatia ipertrofica e fibrosi atriale, quindi non deve essere usata la digossina)

  • Per un trattamento di emergenza:

    inizialmente, 0,25 mg/kg, per via endovenosa bolo somministrato oltre 2 minuti; successivamente 0,25 mg/kg i boli possono essere ripetuti con un intervallo di 15 minuti fino alla conversione o ad una dose massima (totale) di 0,75 mg/kg.

Per il trattmaento della cardiomiopatia ipertrofica:

  • 7,5 mg, per via orale, ogni 8-12 ore; Forme a lunga durata d'azione: Cardizem® CD Capsule: 10 mg/kg una volta al giorno. Dilacor® XR Capsule: 15-30 mg dose totale, ogni 12-24 ore. Alcuni gatti tollerano 60 mg al giorno, ma il vomito potrebbe essere un problema

  • 1,75-2,5 mg/kg, per via orale, ogni 8 ore o rilascio prolungato (Dilacor®) dosato a 30 mg (dose totale), per via orale, ogni 12 ore

Per aritmie sopraventricolari, cardiomiopatie ipertrofiche, ipertensione:

  • 0,5-2,5 mg/kg, per via orale, ogni 8 ore

Per la gestione di emergenza dell'ipertensione quando non sono disponibili le funzionalità per l'uso di nitroprussiato:

  • 0,5 mg/kg, per via orale, ogni 6 ore (se la pressione del sangue non è controllata, può aggiungere un beta-bloccante (ad es. atenololo)

Furetti

Per la cardiomiopatia ipertrofica:

  • 2-7,5 mg/kg, per via orale, due volte al giorno; regolare se necessario. Può provocare un blocco cardiaco.

Caratteristiche chimico-fisiche

Polvere cristallina bianca, inodore di sapore amaro. Molto solubile in acqua, in acido formico, in metanolo e in cloroformio; poco solubile in alcool assoluto e in anidride acetica; praticamente insolubile in etere.

p.f. = 210-215°C

Il pH di una soluzione acquosa all’1% è compreso tra 4,3 e 5,3.

 

Donald C. Plumb, Pharm.D. - Plumb’s Veterinary Drug Handbook – Sesta edizione - Blackwell Publishing

Medicamenta - Società Cooperativa Farmaceutica - Milano

Le notizie e gli articoli su questo sito sono esclusivamente a carattere informativo e scientifico. I pazienti sono tenuti sempre, in ogni caso, a consultare il proprio medico il quale consiglierà l'eventuale terapia necessaria

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